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12 novembre 2025

Truffe auto usate: i nuovi campanelli d’allarme secondo CARFAX

Milano, 12 novembre 2025 – Il mercato delle auto usate nasconde insidie sempre più difficili da individuare. CARFAX, azienda di riferimento a livello internazionale per le informazioni sulla storia dei veicoli, rileva un aumento costante di frodi e pratiche ingannevoli: annunci falsi, richieste di caparra, chilometraggi manomessi, identità contraffatte. In questo scenario, riconoscere le cosiddette “red flag” diventa essenziale per evitare di cadere vittima di una truffa.

Le truffe nel mercato dell’usato stanno diventando sempre più complesse e difficili da individuare, spesso nascoste dietro comportamenti apparentemente normali,” commenta Marco Arban, Direttore del Business Development Europa di CARFAX. “Il nostro obiettivo è aiutare venditori e acquirenti a riconoscere i segnali d’allarme prima che sia troppo tardi, diffondendo una cultura della verifica e della consapevolezza. Solo un mercato trasparente può crescere in modo sano e sostenibile.”

I campanelli d’allarme per chi acquista un’auto usata

Chi compra può trovarsi di fronte a truffe sempre più sofisticate, spesso mascherate da offerte imperdibili o venditori apparentemente affidabili. Riconoscere i segnali sospetti è fondamentale per evitare di perdere denaro o ritrovarsi con un veicolo rubato o gravato da problemi nascosti.

  1. Chilometraggio sospetto o incongruente: Non abbassare la guardia se il chilometraggio dichiarato è insolitamente basso rispetto all’età o allo stato del veicolo. I contachilometri vengono spesso manomessi per aumentare il valore del veicolo e nascondere i segni di usura. Per ridurre questo rischio, controlla i registri delle revisioni sul Portale dell’Automobilista, chiedi al venditore le fatture di manutenzione e acquista un report CARFAX per verificare eventuali ulteriori letture del chilometraggio presenti nel database CARFAX.

  2. Prezzo troppo basso o richiesta di caparra immediata: Occorre essere cauti quando il prezzo dell’auto è nettamente inferiore alla media di mercato o il venditore chiede una caparra anticipata, spesso con urgenza e tramite canali non tracciabili. È una tecnica tipica delle truffe: il veicolo può non esistere o non appartenere al venditore, che scompare dopo aver incassato la somma.

  3. Numero di telaio (VIN) non coerente o alterato: Attenzione se il numero di telaio punzonato sul veicolo non corrisponde ai documenti forniti o appare manomesso. È un chiaro segnale di rischio: alcuni truffatori clonano il VIN di un’auto “pulita” per nascondere l’origine illecita di un veicolo rubato.

  4. Documentazione incompleta o non disponibile: Importante tenere gli occhi aperti quando il venditore evita di mostrare, o fornisce solo in parte, i documenti ufficiali come la visura PRA/ACI o il certificato di proprietà digitale. In questi casi possono nascondersi gravami non dichiarati — come fermo amministrativo, ipoteca o leasing attivo — che impediscono la circolazione o la rivendita dell’auto.

  5. Segni di riparazioni non dichiarate: Vernice non uniforme, componenti non originali, interni usurati in modo anomalo o foto che non corrispondono allo stato reale dell’auto sono chiari segnali d’allarme che spesso indicano danni importanti e riparazioni rapide non comunicate. Ispezionare un’auto non è semplice per chi non è esperto, quindi è consigliabile rivolgersi a un meccanico di fiducia. Un report CARFAX può rivelare danni e incidenti precedenti, se sono stati segnalati a CARFAX.

I campanelli d’allarme per chi vende un’auto usata

Anche i venditori possono essere vittime di truffe sempre più sofisticate. I finti acquirenti utilizzano tecniche raffinate per ottenere denaro, dati sensibili o addirittura impossessarsi del veicolo. Riconoscere in tempo i segnali sospetti è il primo passo per tutelarsi. Ecco le principali red flag individuate da CARFAX.

  1. Richiesta di anticipo su siti fraudolenti: Il campanello d’allarme scatta quando l’acquirente propone di finalizzare l’affare su una piattaforma esterna che si presenta come un “servizio di intermediazione” o di “trasporto sicuro”, con loghi e grafica convincenti. Al venditore viene chiesto di versare un piccolo anticipo — per spese di assicurazione, ritiro o garanzia — cliccando su un link ricevuto via e-mail o messaggistica. In realtà il sito è una copia falsa, creata per incassare il pagamento o sottrarre i dati della carta di credito. Una volta effettuato il versamento, il denaro sparisce insieme al finto acquirente.

  2. Richiesta di report da domini sospetti: Diffidare se l’acquirente invia, spesso tramite app di messaggistica, un link per acquistare un report sullo storico dell’auto da un dominio sconosciuto o con estensioni insolite, rifiutando di accettare report ufficiali. Si tratta di siti che imitano marchi noti solo per incassare denaro — tra 20 e 60 euro o tramite abbonamenti nascosti — o rubare dati di pagamento. Una volta completata la transazione, il “compratore” scompare e il denaro non è più recuperabile.

  3. Richiesta insolita di dati o codici personali: Attenzione se l’acquirente chiede di condividere un codice OTP ricevuto via SMS, di scansionare un QR code o di inviare documenti personali (patente, carta d’identità, codice fiscale) “per verificare l’identità”. È un chiaro segnale di allarme: questi dati vengono utilizzati per accedere agli account online del venditore, autorizzare pagamenti non voluti o perfino rubare l’identità digitale.

  4. Comportamenti anomali durante il test drive: Se l’acquirente insiste per guidare da solo o chiede al venditore di scendere “solo un momento” dal veicolo, è bene interrompere subito la prova. Si tratta di uno schema di furto ormai diffuso: il truffatore approfitta della distrazione per fuggire con l’auto e le chiavi. È sempre consigliabile che la prova avvenga in luoghi sicuri, con il venditore a bordo e dopo aver verificato l’identità dell’acquirente.

  5. Pagamenti non tracciabili o non verificabili: Il segnale di rischio emerge quando l’acquirente propone metodi di pagamento poco chiari o mostra solo prove informali, come screenshot o ricevute digitali, rifiutandosi di attendere l’effettivo accredito sul conto. In molti casi il bonifico è revocabile, contraffatto o mai eseguito. Consegnare l’auto, le chiavi o i documenti prima della conferma bancaria può significare perdere tutto.

Se controlli prima dell'acquisto, ti risparmierai brutte sorprese.